Archivio per 25 marzo 2010

Il Corriere: Berlusconi volerà dall’amichetto Gheddafi

[per Giornalettismo]

Berlusconi avrebbe già in agenda una capatina in Libia questo sabato: è il Corriere della Sera a riferirlo, nella sua edizione di oggi.

Secondo il quotidiano milanese, il premier è atteso al meeting della Lega Araba programmato per sabato 27 marzo a Tripoli e presieduto dal “grande amico” Colonnello Gheddafi. Un viaggio “a sorpresa”, continua il giornale, non essendo inserito nell’agenda ufficiale di Palazzo Chigi, anche se informalmente già programmato da tempo: sia da parte araba che da parte italiana la partecipazione del Premier italiano al vertice era stata da tempo concordata, ed era stata già peraltro accennata, qualche tempo fa, anche dal ministro degli esteri Franco Frattini.

COSA C’E’ IN BALLO – Nel summit, come annunciato dal Presidente della Grande Jamahiriya, si affronteranno molte questioni di politica internazionale, fra cui la polemica Svizzera-Libia sul blocco dei passaporti – vertenza che il Corriere ricorda essere quasi risolta, sebbene il Colonnello avesse tempo fa proposto di abolire il paese Elvetico e incitato i fedeli islamici alla Guerra Santa contro il piccolo paese alpino, in seguito all’arresto del proprio figlio per maltrattamenti da parte degli svizzeri; inoltre, il sostegno della Lega ai colloqui indiretti fra Israele e Palestina, posizione che fa tirare un deciso sospiro di sollievo agli USA, che forse non si aspettavano una sponda di questo tipo, ma senza dimenticare, per esplicita dichiarazione del Colonnello, la questione dell’impiccagione di Saddam Hussein e dell’occupazione americana sul suolo iracheno.

IL SILENZIO ELETTORALE – Berlusconi, in quanto Capo del Governo dell’unico paese occidentale ammesso alla qualifica di osservatore presso la Lega, se riuscirà effettivamente ad essere a Tripoli sabato, dovrebbe tenere un breve discorso in plenaria. Questa sarà dunque un occasione per Berlusconi di apparire mediaticamente in maniera imponente ed incisiva, proprio durante il periodo di silenzio elettorale in Italia; anche se, fanno notare dalla Farnesina, “nessuno può fare polemica, si tratterà infatti di un appuntamento istituzionale e di prestigio, certo non rimandabile, non essendo un incontro bilaterale o una visita privata”. Solo l’ultimo degli incontri fra Berlusconi e Gheddafi, dunque, dopo il G8 a L’Aquila in tenda (con passeggiata libera sull’A24) e il meeting ONU sulla fame a Roma, in cui il colonnello si era potuto intrattenere con un discreto quantitativo di ragazze italiane con cui aveva discusso della condizione della donna in Libia.

GRANDE INTESA – I due paesi, con l’asse Berlusconi-Gheddafi, sono da tempo partner economici di grande peso: l’Italia si è impegnata ad investire 5 miliardi di dollari in 20 anni per la realizzazione di infrastrutture nel paese africano, mentre investitori libici fanno affluire capitali nel nostro paese, con partecipazioni in Fiat ed Eni (la Libia vende quasi il 40% del suo export di idrocarburi in Italia); un giro di soldi rilevante e dagli angoli non sempre illuminati.Anche sul versante politico è grande l’intesa, dopo gli accordi bilaterali sul rimpatrio degli immigrati clandestini, tenuti in grandissimo conto dal governo Italiano per la diminuzione degli sbarchi che hanno portato, ma aspramente criticati dalle istituzioni internazionali per il totale disprezzo dei diritti umani sistematicamente praticato in Libia ai danni dei migranti.

Vabbè


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