Serve una premessa prima della Mozione Marino. Visto che conosco molti supporter della stessa, e molti di essi sanno dove abito, dirò che l’ho letta con molta attenzione e che mi è piaciuta. Però vediamo meglio quel che c’è da vedere.
Eolico di alta quota
La Mozione è articolata in un preambolo in cui si descrivono punti di forza e bellezze dell’Italia, e le sfide che ha davanti; si passa poi alla parte che descrive l’idea di partito, con 1,2,3,4…36 frasi che iniziano con “Un partito” – scelta secondo me discutibile, la lettura si appesantisce davvero in questo modo e diventa ripetitiva. Successivamente ci sono le cinque parole chiave per impostare le politiche future, diverse dalle cinque parole franceschiniane : Apertura, Coraggio, Merito, Protezione, Libertà.
Al che inizia una specie di saggio, articolato in sedici paragrafi, in cui si cerca di sintetizzare l’intero impianto della mozione, che si conclude con le “Schede Tematiche”, ovvero una schematizzazione in frasi divise per aree, titolate, delle proposte contenute nel saggio che costituisce il core della proposta. Insomma, laddove il corpo della mozione cerca di dare un filo unitario al discorso, le “tesi” finali cercano di suddividere la trattazione per temi.
Temi che sono innovativi. Diversamente dalla mozione Bersani, che ragionava su temi attuali, qui il discorso si sposta avanti in modo rilevante: “eolico di alta quota, solare a concentrazione, biomasse, geotermico di terza generazione”. Interessante la parte sull’immigrazione, con la valida tesi che il rifiuto dell’immigrazione porti danni ai cittadini italiani prima di tutto, in termini di pericolo e disagio sociale – eh, non è una genialata, ma nelle altre mozioni non c’è mica. Mi sarei aspettato invece un corpus molto piu approfondito sui temi della ricerca e dell’istruzione. Intendiamoci, la questione è trattata, forse anche meglio qui che nelle altre mozioni (anche se bisognerebbe spiegare che si intende con, tipo, “una scuola flessibile”), ma pensavo di trovare pagine e pagine sul tema, vista la storia di Marino e il background e le persone che lo supportano: e invece la proposta organica della mozione si trova in penultima pagina delle Schede Tematiche. Le politiche del lavoro si conformano alla flexsecurity, di cui io non sono un esperto, ma so che è in corso un dibattito su quale flexsecurity costruire: comunque anche qui la mozione non delude. In ultimo, wow, c’è scritto“digital divide”, ora nevica.
Riguardo al partito, si propongono le “doparie”, nome che significa consultazioni a posteriori degli iscritti per valutare l’efficacia degli eletti. Il nome è da cambiare, è buffo e non si capisce cosa voglia dire, ti devi ricordare che è il contrario di primarie. Anche nel merito, mi chiedo che effetto e che normativa possano avere delle consultazioni interne per giudicare gli eletti del partito. Tema comunque da approfondire.
Mi dispiace, se sei figlia della solita illusione e se fai
Confusione. Si capisce, leggendo, che il testo è la somma di contributi individuali spesso sovrapposti. Anche fisicamente è divisa in più documenti: il preambolo, il partito, le parole chiave, il testo, le schede tematiche. Tutto questo contribuisce a dare una impressione di dispersività mentre si legge. Soprattutto se cerchi i punti chiave, leggi un testo in cui, se ti accorgi che manca qualcosa, spesso non ti ricordi se l’avevi già letto prima, o se forse devi aspettare le schede finali per trovarlo.
In generale la mozione indica un nuovo orizzonte culturale per il paese, quello di portare l’Italia verso standard anglosassoni. Sui temi dei diritti civili, sulla tre-volte-santa insistenza nell’invocare misure di accountability nella pubblica amministrazione, nella politica, nella magistratura, nell’informazione, nella ricerca, in tutto. E’ un discorso complicato perchè coinvolge un modo di vivere più civile a cui, purtroppo, noi non siamo abituati, e la mozione riesce a spiegarlo in maniera abbastanza chiara.
Non sempre invece la mozione è operativa, non sempre cioè riesce a prendere ciò che pensa e dire: ok, si fa così e così. A volte si, ci sono dei piani d’azione proposti, come ad esempio nella parte ambientale (una delle migliori) in cui per l’immediato si propongono tasse sulle emissioni ed incentivi, e per il futuro la corsa alle tecnologie di terza e quarta generazione. In molte altre parti ci si limita invece al principio: dimostrazione, ancora una volta, che le mani sopra di essa sono state tante. O almeno così pare a me.
Il giurista fantasma
Discorso a parte meritano alcune parti della mozione in cui è evidente l’inserimento di un autore diverso. Anche il font cambia, non so se siano banali errori di stampa, ma fatto sta che per i temi riguardanti l’ordinamento giudiziario scrive qualcuno che sa davvero il fatto suo. Paragrafo 14: riformare il sistema della giustizia civile è una cosa che andrebbe fatta domani e che nelle altre mozioni non è neanche accennata, “particolarmente nella fase esecutiva”. Al sud, è la mafia che si occupa di escutere le ipoteche, chissà, potremmo rendercene conto un giorno. Parlare seriamente dell’organizzazione dei tribunali, dei fondi alle cancellerie, dei computer da comprare nei tribunali, “ripensare l’impostazione su tre gradi di giudizio e quindi globalmente il ruolo della Corte di Cassazione” (gulp!): queste sono cose che qualcuno doveva mettere per iscritto esattamente in questo modo. Vengono indicate le esatte leggi a cui mettere mano, ipotesi di riforma del CSM, viene ripresa l’impostazione della Legge La Torre sulle sanzioni patrimoniali alla criminalità organizzata. Davvero, questa parte giuridica è fatta veramente bene. Non so chi sia stato a scriverla, ma presentatecelo che merita un supplì.
Voto disgiunto
In generale la mozione è completa, ma complessa; molto innovativa, ma per questo (rare) volte poco attuale; corretta, ma non sempre concreta. Io dico 7 1/2 per la mozione e 9 per la parte giuridica. Se volete fare una media, fatela.