Ho scritto su iMille di cosa penso della Separazione delle Carriere fra giudici e PM. Non è di per se una prospettiva demoniaca, dipende se funziona.
Il problema è come al solito politico, non giuridico. Il concetto di “problema” nel Diritto non esiste, si può fare tutto ciò che si vuole con le leggi, se le cose non vanno bene si possono pure buttare giù e ricominciare da capo, se serve.
Il problema è politico. In un sistema che funziona correttamente tutto è controllato e garantito.
Nel sistema attuale il PM è mezzo investigatore e mezzo accusatore. Contribuisce a raccogliere le prove, dopodichè formula le accuse. E’ parte del meccanismo d’indagine.
Con questa riforma il PM, come scritto sopra, diventa un tale che riceve le indagini dalla polizia (peraltro, non tempestivamente come è adesso, ma la polizia gli passa le carte se e quando pare a lei), poi va in tribunale e accusa l’indagato. Non partecipa alla formazione dell’inchiesta.
1) In America, patria del nostro esempio, fulgido serbatoio di perfezione, non è mica cosi. La Pubblica Accusa lavora in tandem con la Polizia. E se la Polizia non indaga fa le sue indagini personali, e se raccoglie elementi sufficienti porta la gente in tribunale. Basta che vi vedete qualche film (esempio : JFK). Non essendoci l’obbligatorietà dell’azione penale, essa è volontaria, intendendo : il PM non indaga e accusa perchè è costretto, indaga e accusa perchè è il suo lavoro.
2) Il Capo della Polizia e il Generale dei Carabinieri sono scelti dal Governo. Adesso qualcuno mi dimostri che questo non avrà una qualche influenza.
3) La polizia del G8 e di “qua non è mica un’ambasciata”? Quella che pesta i negri a Parma? La polizia che fa entrare i fascisti a Piazza Navona e poi blocca gli studenti della Sapienza? Ah bè, allora.