Stavamo parlando di cose che non sono filosofia morale: e certamente il giornalismo non lo è. Ma ancor più certamente, a non essere filosofia morale (giusto/sbagliato, vero/falso) è la politica. Sopratutto in politica, le chiacchiere stanno sempre a zero.
Concetto riassunto egregiamente dal Fatto Quotidiano affrontando la questione degli “impresentabili” nelle liste del Partito Democratico. “Impresentabili, ma irrinunciabili” è il titolo del pezzo, e non c’è sintesi migliore: Vladimiro Crisafulli, Francantonio Genovese, Nino Papania sono persone senza le quali in Sicilia si perde sicuramente una fetta importante di voti. E la politica questo è: raccolta del consenso intorno ad una proposta, che si traduce in voti.
Il giustizialismo non è parte di questo blog. Credo che queste persone debbano essere serenamente giudicate e che nel frattempo possano candidarsi a ciò che credono, fino a che non sia stata disposta l’interdizione temporanea o perpetua dai pubblici uffici con sentenza ; il Partito Democratico ha però un suo codice etico interno che spetta ai garanti far rispettare: il codice dice che per reati non di mafia, la condanna in primo grado impedisce la candidatura nelle liste del Partito; se sopraggiunge condanna, sono necessarie le dimissioni o si viene espulsi dal Pd. Certo, una volta che si è in Parlamento, l’espulsione può contare poco.