Archivio per 12 giugno 2009

Magistra Vitae 01 / Intrighi a Palazzo

Storia3 Gente, salutate il nuovo collaboratore di questa prestigiosa testata. Il nuovo mensilista è Frankie, ed è uno storico di alta accademia. Ora, ricorderete il Casoria-Gate, Berlusconi e le veline, eccetera. In quei giorni il Times di Londra pubblicava un articolo di una storica di Cambridge che paragonava il nostro Presidente del Consiglio all’imperatore Tiberio, che, pare, lo eguagliava in (presunti) lazzi e stile di vita. Frankie ci spiega chi era costui.

Non era semplice fare l’ imperatore romano (basti pensare che un altissimo numero dei successori di Ottaviano Augusto NON morì di morte naturale),figuriamoci dunque essere il SECONDO imperatore romano della storia. Tiberio, che regnò dal 14 al 37 d.C., non era mai piaciuto troppo al vecchio Augusto, questi lo scelse poichè era l’unico potenziale erede rimastogli dopo la prematura morte degli amati nipoti Caio e Lucio Cesari.

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A nessuno

L’Italia ha per lungo tempo cercato di persuadere la Libia ad accettare pattuglie navali italiane a ridosso della costa libica, che funzionassero da deterrente per i barconi dei trafficanti di uomini, per non farli partire. Ora le pattuglie sono iniziate – e con l’incoraggiamento del rigido ministro dell’Interno italiano, sono andate oltre la loro iniziale missione, intercettando i migranti per farli ritornare indietro verso la Libia.

L’agenzia Onu per i rifugiati ha protestato aspramente; molti degli immigranti vengono da paesi come la Somalia, essa fa notare, e avrebbero tutti i requisiti per richiedere asilo politico – e ora, invece di essere messi in grado di fare richieste di questo tipo, sono consegnati alla custodia Libica, dove solo Dio sa il fato che li aspetta.

Ma questo non è un tema che tocchi le corde del cuore di Silvio Berlusconi: in uno dei recenti suoi soliti  strambi commenti ha detto che gli immigranti rispediti in Libia erano fortunati, perché i centri di ricezione immigrati in Italia erano “molto simili a campi di concentramento.”

Gheddafi è ugualmente indifferente alla loro difficile situazione. In una conferenza stampa a Roma questa settimana, ha dichiarato: ” Gli Africani non hanno problemi di asilo politico. La gente che vive nei cespugli [o] nel deserto non ha problemi politici…  Loro non hanno un’identità politica; non hanno neanche un’ identità personale.”

Il punto di vista di entrambi questi uomini può essere sommariamente sintetizzato: “ma a chi importa di cosa succede a questi negri?”

Qualche riga dell’Independent, tradotta da me.
La nostra reputazione nel mondo non fa che salire.


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Tommaso Caldarelli sarei io.
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