Compiti per casa: analisi del testo

[Occhio, è venuta lunghetta.]

Qualche giorno fa, il procuratore di Palermo Antonino Ingroia ha giudicato “pericolosa” la politica del governo sulla Giustizia. Un’analisi sorprendente, per un magistrato che si è dato un obiettivo ancora più improprio: quello, sono parole sue, di “ribaltare il corso degli eventi”.

Già. Ma la frase di Ingroia, vera, completa, riportata peraltro da Libero (giusto per mettersi al riparo da eventuali faziosismi) è: “Dobbiamo riuscire a ristabilire un contatto con la parte migliore della società e dell’opinione pubblica. L’opinione pubblica non c’è più, perché parte di questo disegno è distruggere l’opinione pubblica, trasformandola in soggetti sui quali viene riversato il pensiero unico, la verità unica. Il dispregio dell’opinione altrui, dei fatti: trasformare tutti i fatti in opinioni, in modo che tutto sia opinabile e nulla sia vero. Di fronte a questo quadro, che fare? Avere consapevolezza che si può ribaltare il corso degli eventi.” Dov’è il lato terrificante di questa dichiarazione, tanto da meritare lo sbattimento del sostituto procuratore antimafia di Palermo nella prima pagina della prima serata, in pasto all’opinione pubblica? Non c’è.
Ingroia analizza, nel corso del convegno organizzato da Magistratura Democratica, lo stato di salute delle istituzioni italiane, e le trova malate perchè occupate da interessi privati e carenti di politica, quella con la “P”, come dice lui. Poi, si vuole sostenere che un magistrato dovrebbe astenersi da valutazioni politiche? Ok, ci posso stare: ma estrapolare frasi dal contesto per usarle a clavate contro chi le ha dette è un metodo squisitamente sovietico, lo dice sempre anche Berlusconi. Un bel modo di festeggiare la caduta del muro di Berlino, diciamo.

Un programma politico, questo, che Ingroia ha giustificato con la difesa della Costituzione. Solo che la Costituzione che vuole salvaguardare Ingroia, almeno su un punto, non è quella originale.

Probabilmente io non capisco niente, ma a me questo passo pare un capolavoro di violenza, minaccia e intimidazione. Per vari motivi: primo, programma politico?! Quale programma politico? Di chi? Per fare cosa? C’è solo un magistrato che ha detto una sua opinione. Secondo: comunque, qualsiasi programma politico messo su per difendere la Costituzione è un’iniziativa ammirevole. Ma qui, il sottotraccia che si vuole far passare, il messaggio criptato, è evidente: “la solita toga comunista ha alzato la cresta per criticare il governo ancora una volta, facendosi scudo di questa buffa Costituzione di cui tutti parlano”. Terzo: che c’entra, che la Costituzione non è quella originale? Si deve difendere solamente il testo del 1948? Tutto quello che viene dopo è un tradimento? Davvero Minzolini sta dicendo che se difendiamo la Costituzione attuale stiamo difendendo la Costituzione sbagliata? :S

Nella Carta, infatti, accanto all’autonomia della magistratura, i padri Costituenti, cioè i vari de Gasperi e Togliatti, inserirono l’istituto dell’immunità parlamentare. Non lo fecero perchè erano dei “malandrini”, ma perchè ritenevano quella norma necessaria per evitare che il potere giudiziario arrivasse a condizionare il potere politico. Insomma, l’immunità parlamentare era uno dei sistemi di garanzia per assicurare, nella nostra Costituzione, l’equilibrio dei poteri.

Sorvoliamo su “i vari de Gasperi e Togliatti” (che è un po’ come dire: quella gentaccia laureata e mite che studiate voi perditempo), ma sottolineamo che questa impostazione dialettica è una gran furbata, perchè non c’è modo di controbattere. Infatti, o si sostiene che De Gasperi e Togliatti avevano ragione a inserire l’immunità parlamentare, e quindi va ripristinata immediatamente, o si sostiene che sbagliavano, ma poi fai la figura di quello che segue uno con le idee sbagliate: ancora violenza, anche qui. Non c’è una via di mezzo. Il resto è vero, ma Minzolini appare chiaramente in malafede. L’immunità parlamentare serve ad evitare il cosiddetto fumus persecutionis, ovvero una iniziativa giudiziaria a carico di un parlamentare che sia totalmente priva di qualsiasi base e fondamento. Se esistono elementi effettivi, invece, non esiste motivo al mondo per non procedere contro il deputato.

Strumenti diversi, ma con le stesse finalità, sono presenti in Germania, Inghilterra, Spagna, e di un immnità beneficiano anche i Parlamentari di Strasburgo: D’Alema e Di Pietro ne hanno usufruito di recente.

Falso.
Inghilterra: “Parliamentary immunity from criminal prosecution is not enjoyed by Members of Parliament under the Westminster system. This lack of criminal immunity is derived from the key tenet of the British Constitution that all are equal before the law.” Solo immunità civile, per i membri del Parlamento Inglese: sono tutti uguali davanti alla legge, loro.
Germania: “i parlamentari non sono responsabili né civilmente né penalmente, nè possono essere soggetti a un’inchiesta, a causa di qualsiasi dichiarazione o opinione fatta in parlamento, o nell’esercizio della loro funzione di rappresentante. Però, deve essere osservato che in Germania la calunnia è esclusa da questa libertà di espressione.” Quindi, rientra nell’immunità la sola libertà di espressione nell’esercizio di funzioni. Ed è, ovviamente, escluso il caso di processi già pendenti all’assunzione della carica: ma li non ti votano, se hai conti aperti con la giustizia, quindi il problema non si pone mai.
Spagna: esiste l’autorizzazione a procedere, ma le Cortes hanno la buona abitudine di concederla sempre, escluso il caso di procedimento giudiziario palesemente persecutorio. I parlamentari vengono giudicati da una sezione apposita del tribunale penale.
Unione europea: “Il Protocollo di Bruxelles dell’8 aprile 1965 ha riconosciuto ai parlamentari europei le medesime immunità e prerogative di cui godono gli appartenenti al Parlamento del loro Paese.” Esiste quindi una semplice parificazione.
Dunque, falso.
Da sottolineare poi che il deputato non può non usufruire della sua immunità. Lo ripeto? Non si può rinunciare. L’immunità è una prerogativa della carica, non della persona: il voto per attivarla spetta alla Camera di appartenenza. Perciò, o il deputato va in giro come un matto a convincere tutti che lui non vuole l’immunità, o si attacca – ma si attacca comunque: è la Camera che decide se concedere o no l’immunità.

Dal ’93 invece l’immunità è stata cancellata dalla nostra Carta Costituzionale. Motivo? In quel periodo i partiti e la classe politica, per via di Tangentopoli, avevano perso la fiducia della gente, e l’abolizione dell’immunità fu un modo per dimostrare che i tempi sarebbero cambiati. Questa operazione mediatica si trasformò però in una sorta di atto di sottomissione alla magistratura.

Proporrei qualche correzione, se posso.
“Dal ’93 invece l’immunità è stata cancellata abrogata dalla nostra Carta Costituzionale. Motivo? In quel periodo i partiti e la classe politica, per via di Tangentopoli del fatto che rubavano troppo, avevano perso la fiducia della gente, e l’abolizione dell’immunità fu un modo per dimostrare che i tempi sarebbero cambiati rimedio peraltro tardivo per arginare il diffuso malaffare che vedeva il Parlamentare sostanzialmente immune da qualsiasi processo per qualsiasi motivo potesse saltare fuori, compresi rapine multiple, fughe col malloppo e diffamazioni generalizzate. Questa operazione mediatica si trasformò però in una sorta di atto di sottomissione alla magistratura. Coff, coff, scusate, un po’ di tosse. Stavamo dicendo? Ah, si.”

Da allora i gruppi Parlamentari sono affollati da magistrati, e ci sono Partiti addirittura fondati da magistrati!!

Se sette magistrati nella Camera dei Deputati e dieci nel Senato della Repubblica sono una folla, allora si, il Parlamento è affollato di magistrati. Chissà come stanno stretti i 91 giornalisti complessivamente presenti.

Governi di destra e di sinistra sono caduti sull’onda delle inchieste della magistratura, e il Parlamento non è riuscito a mettere in cantiere una riforma della giustizia.

Evidentemente avevano qualcosa di cui vergognarsi. E se la riforma della giustizia è quella che circola in questi giorni, si sta meglio senza, a mio parere.

Ma a parte le conseguenze, l’abolizione dell’immunità parlamentare ha creato un vulnus nella Costituzione. Si è rotto un equilibrio tra poteri e non se ne è creato un altro. Ora c’è da auspicare che quel vulnus, al di la delle dispute nominali su lodi e immunità, sia sanato.

Sai che potremmo fare, potremmo reintrodurre l’autorizzazione a procedere. In modo da tornare al punto di partenza, così il cittadino diffamato da un Parlamentare non avrà mai la sicurezza che il suo diritto al risarcimento venga garantito, così passerà di nuovo, che bello, il messaggio che se diventi Parlamentare sei intoccabile a vita, e puoi fare lo straporco comodo tuo perchè non dovrai mai renderne conto. Quel punto in cui abbiamo preso multe su multe dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo per violazione del diritto alla difesa del cittadino, quel punto che non funzionava neanche prima. Dai, si, facciamolo.

5 Risposte to “Compiti per casa: analisi del testo”


  1. 2 mario 10 novembre 2009 alle 11:42 am

    ogni minzolone è bello a mamma sua

  2. 3 Fabrizio 10 novembre 2009 alle 11:51 am

    Si, ci sono alcuni magistrati in parlamento e alcuni al senato, ma se non sbaglio non esercitano la loro professione. Non so se potrebbero farlo una volta lasciata la politica, ammesso che un culo abituato ai cuscini di taftà possa abituarsi di nuovo alla sedia in legno.

    Questo non sembra valere per i vari avvocati, primo fra tutti l’on.avv.prof.cav.di.gran.croc.visconte Ghedini che continua imperterrito a lavorare per il suo datore di lavoro (che lo ripaga con soldi nostri peraltro).

    Comunque io propongo di stabilire l’immunità ai cittadini: in caso di guai giudiziari è la tua famiglia che mette ai voti l’autorizzazione a procedere. Avrebbe più o meno lo stesso fondamento no ? Se un parlamentare viene tutelato anche per reati che non rientrano nell’esercizio delle sue funzioni, allora anche io voglio essere coperto contro fumus persecutionis per reati che ho compiuto fuori casa 🙂

    Minzolini è un esecutore materiale. Un Brusca dell’informazione.

  3. 4 isaroseisarose 10 novembre 2009 alle 3:46 PM

    ricapitolando siamo a tre, giusto?

    1. l’editoriale sugli scandali sessuali che sono solo gossip;
    2. l’editoriale sulla manifestazione libertà di stampa che è “incomprensibile”;
    3. l’editoriale sui politici che non sono indagati o colpevoli, no, sono “sottomessi” alla magistratura.

    chissà cosa ci aspetta come al posto numero 4. forse un editoriale su questo non è un colpo di stato, è il presidenzialismo che stavamo aspettando cari amici. restate con noi.

  4. 5 Edo 10 novembre 2009 alle 11:17 PM

    Bel post!
    Minzolini è un servo, ma di quelli moderni uno di quelli che prostituisce non il corpo ma il suo cervello! Mi farebbe quasi pena se non fosse per il fatto che non è uno qualunque ma il direttore del TG1!


Lascia un commento




D-Avanti è il Blog di Tc.
Tc sta per Tommaso Caldarelli.
Tommaso Caldarelli sarei io.
E l'immagine di testata è quella storica del blog

Aggeggi

a

Flickr Photos

novembre: 2009
L M M G V S D
 1
2345678
9101112131415
16171819202122
23242526272829
30