La Lega è alla canna del gas

Secondo me la gente, in linea di massima, non è stupida. Nemmeno i leghisti, anche se si divertono ad essere dipinti come personaggi un po’ folkloristici che si vestono da cavalieri medievali con la grappa in fondino: fanno gli stupidi, ma tanto stupidi non sono.

Per questo mi sembra un atteggiamento da gente che ha completamente perduto la testa questo insistere furibondo sullo spostamento dei ministeri al nord da parte dello Stato maggiore leghista. Ma che dicono? Non è una rivendicazione che interessa al popolo di Pontida, non interessa proprio a nessuno, non interessa nemmeno a Bossi e Calderoli, si vede: è una cosa che loro pensano possa interessare a qualcuno dei loro, e allora la dicono; ma in realtà non interessa a nessuno, come poc’anzi azzardato, e così sembrano solo ridicoli. Calderoli con la targa del ministero delle Riforme a Monza, ma dai (a parte che sarebbe da capire chi ha messo i soldi per realizzarla, quella targa: ciao sono Calderoli: sono soldi dello stipendio personale del ministro, vero? Vero?).

A parte che io dubito che si possa, in generale, fare: stiamo parlando neanche di ministeri, ma di dipartimenti della presidenza del Consiglio, i famosi ministeri senza portafoglio. Sono dei pezzi di Palazzo Chigi, che non hanno, in teoria, nemmeno bisogno di un ministro: io trovo che, laddove vengano spostati a Monza, a Canicattì o a Vigevano che dir si voglia, qualsiasi dipendente costretto a spostarsi impugna il decreto di spostamento davanti al primo TAR che passa e la Corte Costituzionale, col suddetto decreto, ci fa le zeppe per i tavoli. Ma magari mi sbaglio.

La sede decentrata della pubblica amministrazione, esiste già: si chiama – guardacaso – “Ufficio territoriale del Governo”, appunto perché magari è più comodo avere un rappresentante in loco, che poi si chiama Prefetto ed è una cosa vecchia come il mondo. Spostare due ministeri peraltro dalla dubbia utilità in un posto diverso di Roma e pensare di rivendicarselo come vittoria politica ci da la misura del momento storico: siamo al delirio completo. Ma che ai monzesi interessa trovarsi sotto casa quattro incravattati per sentirsi importanti? Il nord è il nord, con la sua fierezza produttiva, anche perché non ha incravattati ma solo brioches, fabrichéte e lavuraà lavuraà. Se anche la Lega, partito simbiotico con i suoi elettori, almeno per stereotipo consolidato, perde il contatto con la realtà, vuol dire che il momento è ancora più topico e interessante di quanto pensassi.

2 Risposte to “La Lega è alla canna del gas”


  1. 1 Marcolino 21 giugno 2011 alle 10:02 am

    la descrizione sociologica dell’elettore – anzi del militante – medio della Lega, a tratti simile ad una diagnosi antropologica, è identica, spiccicata a quella che si potrebbe stilare dell’elettore – anzi del militante – medio del PCi. Nessuno lo dice così apertamente (salvo aggiungere in silenzio, che i voti degli operai si sono spostati verso la Lega) ma le cose stanno proprio così.
    le similitudini, anzi le uguaglianze sono presto dette:
    1. un popolo che vive da anni nella costante promessa di qualcosa che dovrà venire (un tempo era il sole dell’avvenire per il PCI ora è il sole delle alpi, per la Lega), fateci caso al raduno di Pontida del 2011, non del 1991, c’è scritto VERSO LA LIBERTA’….ancora?, dopo venti anni stiamo ancora al VERSO?
    C’è sempre una parolina che indica qualcosa di incipiente, che manca poco…. così hanno vissuto i militanti del PCI il socialismo democratico, l’alternatriva di sistema, promesse, promesse…(lo so: c’è la fondamentale differenza che il PCi non è mai stato al governo, ci arrvivo fra un pò) ad ogni modo, si è sempre sventolata una promessa per tenere fede a qualcosa….per far sperare…promesse che con il tempo si sono affievolite, il PCI partì dalla strada eurpea al socialismo per finire al Mattarellum degli anni ’90, la Lega iniziò con l’assalto con i trattori al campanile di San Marco per finire allo spostamento del dipartimento ‘tutela degli animali’ del Ministero senza portafoglio del Turismo;
    2. propensione smodata vero un capo, un leader, l’immedesimazione fideistica verso il ‘padre della patria’, un tempo l’Urss di Stalin, oggi la Padania di Bossi. Prima Berlinguer, Togliatti, Amendola, Bersani, Vendola ecc. Tutti uomini che rappresentavano il popolo, e per loro e con loro si viveva;
    Così la Lega con Bossi, e Maroni…
    3. Partito di lotta e partito di governo. a prescindere dal fatto che il Pci non è mai stato al governo, sul piano politico, il Pci, come la Lega, hanno sempre sposato questo trend. sogniamo il socialismo (o il federalismo) [ne esiste anche la versione più estrema: sognamo la rivoluzione – la secessione], ma siamo per il Patto Atlantico (stiamo a Roma ladrona e ci sguazziamo). Siamo con gli operai ma votiamo l’abolizione della scala mobile e incentivimo la flessibilità del lavoro (schifiamo i negri di merda, ma servono alle nostre fabbriche che ci finanziano….) qui la similitudine, il parallelismo, al netto dei negri, è uguale e fa impressione…
    4. siamo per il proporzionale ma la prospettiva è il bipolarismo che comunque non spezziamo, altrimenti moriamo….

    Lo so, il sostrato culturale è ben diverso, ci mancherebbe, il senso critico all’interno dei due partiti (uno, il PCI, ex partito) è sicuramente impari, ma di fondo resta una certa propensione per la ‘base’ ad essere addomesticata da promesse e affabulazioni incredibili tanto quanto sono incredibili le critiche che la pseudo sinistra (il PD) rivolge alla Lega accusandola di essere un partito che prende per il culo il suo elettorato. Per citare Ortega y Gasset: il bue che dice all’asino cornuto!
    M.
    M.


  1. 1 KontroPotere Trackback su 21 giugno 2011 alle 6:52 PM

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