Volendo approfondire

Ignazio Marino ha esagerato. Mi aspettavo che qualcuno la buttasse in politica, ma non certo uno del PD: un po’ masochista, come idea.  Tuttavia, a sostegno del suo discorso, trovo che due elementi vadano analizzati meglio.

Primo: Repubblica Roma, a pagina III, articolo di spalla, afferma che fu il segretario del PD Romano, Riccardo Milana, a volere Luca Bianchini come coordinatore del circolo del PD. Questo è vero? Se si, conosceva i suoi precedenti penali, risalenti al 1996? Sapeva che era stato prosciolto per incapacità di intendere e di volere? E se si, perchè ha scelto di affidargli la direzione politica del circolo del Torrino? A norma di codice etico infatti, un dirigente territoriale del partito dovrebbe informare  i propri superiori di un eventuale procedimento penale ai propri danni.
Uscendo però dal libro dei sogni, e senza alcuna venatura polemica: sarebbe opportuno che Milana spiegasse se sapeva, se ha premuto per nominare lui e perchè lo ha fatto. Certamente una seconda occasione non si nega a nessuno, ma appunto per questo il partito dovrebbe evitare di avere qualcosa da nascondere (“il PD nascondeva lo stupratore”, o robaccia del genere).

Secondo: di conseguenza, e sempre a norma di Codice Etico, sarebbe il caso che il Partito si costituisse parte lesa nel processo a carico di Bianchini.